Bentornati! Oggi per il nostro incontro del Caffè Letterario, abbiamo il piacere di avere con noi Daniela, aka Dama Berkana, che ci racconta qualcosa di se e dei suoi libri.
Andiamo subito al sodo e iniziamo con le presentazioni “ufficiali”, come prima cosa direi di iniziare con le presentazioni. Dicci come ti chiami e nel caso di un nome d’arte raccontaci come lo hai scelto e perché?
Buongiorno e grazie per questa opportunità! Mi chiamo Daniela Maccarrone e pubblico sotto lo pseudonimo di Dama Berkana. Il mio nome d’arte è composto da “Dama”, ossia “Da” di Daniela e “Ma” di Maccarrone; e dal termine “Berkana”. Quest’ultimo è una delle 24 rune nordiche e significa “betulla”, albero sacro alla luna. Il rimando alla civiltà norrena, a quel tipo di albero e alla luna sono tutti elementi a me cari, così li ho resi un po’ miei.
Cosa posso offrirti per accompagnare questa chiacchierata nel Caffè letterario? Caffè, The o Tisana? In caso di the o tisana quale gusto preferisci?
Adoro stare in un Caffè Letterario! Luogo perfetto per delle chiacchiere librose. Comunque prendo volentieri un the nero arancia e cannella!
Come nasce la passione per la scrittura?
Credo di averla sempre avuta dentro, solo che le davo nomi diversi. In generale ho una passione per le storie, sin da quando ero piccola. Amavo inventare vere e proprie trame giocando con i miei amici. Crescendo pensavo di dare voce alle storie che mi ronzavano dentro attraverso i videogiochi o il cinema, infatti ho studiato all’Accademia di Belle Arti in scenografia per i nuovi media. Poi, però, ho capito che sarebbe stata la scrittura di romanzi la mia strada, sebbene l’idea di realizzare sceneggiature non l’ho accantonata. E, in effetti, è stato il cinema a creare la base grezza del mio primo romanzo “La Ruota d’Argento”. La sua trama, infatti, è la rielaborazione approfondita del corto d’animazione che ho realizzato come progetto di tesi di laurea.
Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
Dopo essermi laureata, il cortometraggio che avevo realizzato mi sussurrava “la mia storia non è finita” e aveva ragione. Pensai di espanderne la trama attraverso un videogioco punta-e-clicca, arrivai a organizzare tutto ma poi mi resi conto che non riuscivo ad adattare le vicende alle meccaniche del gioco. Così scrissi nero su bianco, come in un romanzo, quello che pensavo sarebbe stato il prologo del videogioco. E invece venne fuori il prologo del mio libro. Sì, mi resi conto che quella era la via giusta.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciato a quel genere?
Scrivo fantasy, principalmente a carattere leggendario e mitologico ma non solo. Le civiltà antiche e il loro folklore mi affascinano da sempre, sia nel leggerne che nel narrarne. Quindi le prediligo e cerco di portarle alla luce con i miei retelling. Tuttavia, tra i miei progetti futuri ci sono anche fantasy per nulla legati a miti, fiabe o antiche civiltà.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Una sorta di romanzo fantascientifico. Il che è assurdo, dato che la fantascienza mi piace davvero poco, salvo rare eccezioni!
Parliamo del tuo processo creativo. Come nascono le idee per i tuoi libri?
Le idee arrivano da tanti luoghi diversi. Da miti o leggende in cui mi imbatto, come ti dicevo; da posti singolari che mi affascinano al punto tale da voler ambientare lì una storia; da una canzone o una immagine. Il libro che sto attualmente scrivendo giunge dall’arte e da alcuni personaggi storici a me cari. Infine, ovviamente, la creatività viene anche dai miei sogni.
Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Plotter con accenni di pantser! O meglio, programmo tutto prima di iniziare a scrivere, però capita in stesura di imbattermi in punti salienti della trama che so concettualmente come dovranno essere ma non so come faranno ad esserlo e lì improvviso. Le linee generali e i particolari più importanti, però, devo averli definiti prima.
Scrivi a mano con quaderni, appunti, diari oppure direttamente al pc?
La fase di progettazione, ideazione e caratterizzazione avviene sempre su carta. Prima in fogli sparsi, che poi ricopio “in bella” in quadernini. Ho un quaderno per ogni storia, una sorta di pre-libro, tanto è dettagliato!
Ti piace ascoltare musica quando scrivi oppure preferisci il silenzio? In caso di musica, cosa ti piace ascoltare?
Dipende da diversi fattori. Se c’è rumore in casa o se mi serve essere particolarmente ispirata e concentrata, allora ascolto musica. Non canzoni, le parole mi distraggono, ma musica, che richiami l’atmosfera di ciò che sto scrivendo. Altrimenti il silenzio è un buon compagno, soprattutto se sto rileggendo un passaggio che voglio aggiustare.
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
A livello di prima stesura, se mi impegno riesco a scrivere un capitolo al giorno. Quindi, ad esempio, per un libro di 30 capitoli impiego un mese. Ci sono periodi, però, in cui non mi è possibile o sono bloccata e allora il tempo si allunga. Poi comunque ci sono tutte le altre fasi, quindi più o meno in sei mesi il libro può essere pronto. In ogni caso, molto dipende dalla fase di ricerca, che viene prima della scrittura. Quella assorbe la maggior parte del mio tempo!
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Ne ho avuto uno giusto a inizio anno, o poco prima. Sono riuscita a superarlo in due modi. Il primo è stato partecipare a un concorso con un racconto breve. Avere un tema e una scadenza, oltre al fatto di non dover plottare un’intera storia, mi ha aiutato. La seconda cosa che mi ha sbloccata è stata dedicarmi a un progetto nuovo e totalmente diverso dal libro che stavo scrivendo. Il progetto in questione è “La Rotta delle Leggende” uscito da poco su Amazon.
Cosa provi mentre scrivi i tuoi romanzi?
Mi sento libera e felice, so di essere nel mio mondo. Un mondo che è parte di me e di cui io, a mio volta, faccio parte. Provo le emozioni dei miei personaggi, sento di avere il potere di mandare dei messaggi per me importanti. È stupendo, mi fa stare bene, e quando finisco di scrivere una storia sento gioia e tristezza. Gioia perché non vedo l’ora di farla leggere ai miei lettori e tristezza perché mi devo separare dalla mia creatura.
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
Inizialmente ho proposto il mio libro a diverse CE. Poi, nel frattempo, mi sono informata meglio sulla pubblicazione in self con Amazon e alla fine ho scelto quella. L’ho fatto perché ho capito che avrei avuto il margine di libertà che volevo, nonostante implicasse la presa di molte responsabilità da parte mia.
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
Sì i messaggi che inserisco nei miei libri sono molti. Un fattore come a tutti, però, è la presenza della Natura. Essa è una vera e propria protagonista, al fianco degli esseri umani. Lei mira a far capire al lettore quanto sia importante rispettarla e valorizzarla, al fine di preservare lei e noi stessi. Un messaggio ambientalista, per così dire. Ma è legato anche al voler rimarcare l’importanza del nostro passato, che oltre ai miti e alle leggende (che tratto quasi sempre) si trova innanzitutto nella Natura. È da lì che veniamo.
Preferisci cartaceo o ebook?
Entrambi! Il cartaceo è stupendo, al tatto e alla vista. Ma l’ebook è maneggevole, salvaspazio e meno costoso. Perfetto soprattutto per leggere i mattoni!
Genere preferito da lettrice?
Fantasy e avventura. Se in mezzo ci sono ambienti medievali o pirateschi, è perfetto!
Autore preferito?
Jules Verne lo porto nel cuore, lui mi ha fatto amare la lettura quando da piccola non riuscivo a leggere nulla. Tutto il resto mi annoiava o mi bloccava, lui no.
Futuri progetti in campo editoriale?
Il libro che sto scrivendo, e di cui ho quasi terminato la prima stesura, è di un genere molto particolare. Ha elementi fantasy, ma in un modo diverso dal classico, dal mitologico. Ha uno sfondo storico ed è legato al mondo dell’arte! Oltre a questo, ne ho almeno altri 5 in cantiere e non vedo l’ora di iniziarli.
La rotta delle Leggende
Titolo: La Rotta delle Leggende
Anno di uscita: 2022
Casa Editrice : Self Publishing
Trama
Lassù, nella volta notturna, laggiù, nel terreno profondo, molteplici voci cantano le loro storie. Un misterioso Viaggiatore tende l’orecchio e ne trascrive le parole in un vecchio diario. Ha scelto di seguire una rotta ancestrale per riportare alla luce gli antichi racconti nascosti, perché in essi si celano il passato, il presente e il futuro del mondo.
Sarà un cammino difficile, lungo e faticoso, ma necessario. Insieme al Viaggiatore, incontreremo i sapienti Ciclamini del Re, correremo tra i boschi col Vento del Nord, toccheremo le stelle insieme alla Luna. E riscoprendo le nostre radici, conosceremo finalmente noi stessi. Lo faremo grazie a quest’incredibile rotta. La Rotta delle Leggende.
Curiosità
“La Rotta delle Leggende” è un metaromanzo; il narratore, infatti, è un Viaggiatore che si relaziona direttamente con il Lettore. Come due compagni d’avventura, Lettore e Viaggiatore seguono la Rotta che li porterà a conoscere dodici Leggende. Desiderose di narrare le loro storie e non essere dimenticate, le Leggende lasciano che il Viaggiatore trascriva i loro racconti nel suo vecchio diario. Ovvero, il libro che il Lettore tiene tra le mani.
Gli interni della versione cartacea de “La Rotta delle Leggende” richiamano proprio le pagine di un antico diario, coi bordi macchiati e gli appunti del Viaggiatore. Inoltre, sono presenti delle piccole illustrazioni, una per ogni racconto breve, cioè per ogni Leggenda.
Link per acquistare il Libro
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