Bentornati alla rubrica settimanale con le interviste ad Autori e Autrici emergenti.
Per il secondo incontro tutto al femminile di questo mese di marzo del nostro “Caffè Letterario” abbiamo il piacere di avere con noi Eva K., che ci parlerà un po’ della sua storia e del suo percorso come scrittrice.
Eva è una scrittrice di romanzi Erotici, una categoria che spesso viene sottostimata o vista con occhi diversi, ma io sono dell’idea che ogni genere meriti la giusta attenzione e ogni libro possa insegnarci qualcosa di nuovo.
Perciò eccoci qua e senza ulteriori indugi direi che è il momento di passarle subito la parola e di cominciare.
Come hai scelto il nome Eva K.?
Buongiorno e grazie per questa possibilità che mi regali. Tra l’altro rispondo oggi che è il mio compleanno.
Mamma, massaggiatrice, operatrice olistica, scrittrice per passione, autrice per sfida.
Nella vita di ogni giorno gioco con la mia triade interiore composta da una 46 enne veneta impegnata con famiglia e professione J., accompagnata da una maliziosa quarantenne che gioca con parole e foto Eva, unite da un’essenza che vibra con l’universo rispondendo alle richieste di aiuto e cura.
Eva K. Nasce oramai molti anni fa quando un gruppo di amici mi fanno notare la somiglianza con la famosa ladra compagna di Diabolik, bionda, con capelli lunghi, occhi verdi e i mie amati lupetti neri mi ci riconosco molto (magari una Eva attempata e un po’ paffuta oramai … rido).
Direi che hai già catturato l’attenzione dei nostri lettori ricordando l’immagine della mitica compagna di Diabolik! Cosa posso offrirti per accompagnare questa nostra chiacchierata?
Macchiatone con dolcificante ma dipende dall’orario quando arrivo al sesto della giornata mi butto sulla Yerba Mate.
Come nasce la passione per la scrittura?
Non so se sia mai nata o se semplicemente si sia rivelata perché scrivo di tutto da sempre, appena mi hanno insegato a farlo (avevo 4 anni) le parole hanno trovato casa nei fogli.
Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
Rebecca una cara amica conosciuta su Instagram che mi ha aiutata, spronata e accompagnata a dare forma a ciò che prima era diletto.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciata a quel genere?
Scrivo principalmente erotico a parte nei contest di scrittura creativa che mi fanno cimentare in altro.
Sto pensando di spostarmi dal Bdsm che è il fulcro del mio scrivere a un erotismo più delicato. Anche qui, sul perché, non ho risposta… arrivano le parole e io le accompagno al foglio.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Un racconto in seconda elementare, dovevo descrivere la mia domenica con piccoli pensieri e ne uscirono un paio di facciate. Presi un pessimo voto perché la maestra sentenziò che fosse stato un adulto a scrivere, da qual giorno evitai di dar adito a questo talento pubblicamente, forse è il motivo per cui ho tanto scritto ma non ho mai raccolto nulla fino al momento che ho deciso di pubblicare.
E qual è invece la cosa che più ti imbarazza di aver scritto? Quella che a rileggerla ti viene da dire “ma cosa accidenti ho scritto?”
Nessuna. Quando non mi piace quello che scrivo cestino.
Tutte. Ogni volta che rileggo trovo mille refusi scappati a me, alle beta, all’editor mannaggia.
Parliamo del tuo processo creativo. Come nascono le idee per i tuoi libri?
Da immagini in bianco e nero che vivo come fulcro della storie e sulle quali poi costruisco la struttura, oppure da canzoni che mi portano lí dove le parole prendono forma da sole.
Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Scrivo sempre solo di pancia, non riesco in nessun altro modo.
Scrivi a mano con quaderni, appunti, diari oppure direttamente al pc?
Sono troppo disordinata per scrivere su carta e foglietti, se riuscissi e recuperarli tutti quelli imbrattati negli anni potrei pubblicare un’enciclopedia.
La tecnologia mi è cara amica e le note del telefono sostituiscono egregiamente i post-it.
Ti piace ascoltare musica quando scrivi oppure preferisci il silenzio? In caso di musica, cosa ti piace ascoltare?
Musica classica, Einaudi sopra ogni altro.
C’è un posto preferito dove ti piace scrivere in un posto in particolare, diciamo un angolino tutto per te?
Lo desidero tanto ma il tempo è tiranno per cui scrivo dove capita, quando capita, ovunque.
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
Dai due mesi ai due anni (rido) sono il caos incarnato.
C’è un genere che non vorresti mai scrivere o che pensi di non riuscire a scrivere?
L’Horror e i gialli, nemmeno mi ci metto. Davvero non saprei da dove prenderli.
Hai una writing routine particolare? Se sì cosa fai?
Arrivano le parole, le segno subito qualsiasi cosa io stia facendo, poi quando posso rileggo e se l’emozione di quando sono arrivate è ancora pulsante segue il flusso.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Spessissimo. Non li supero, aspetto che passino.
Cosa provi mentre scrivi i tuoi romanzi?
A volte piango, a volte rido, a volte mi arrabbio. Mi incarno nei miei personaggi e vivo le loro emozioni in modo esponenziale e simbiotico.
Ci sono sicuramente autori ed autrici che in qualche modo hanno influenzato il tuo stile, quali sono?
Miller e la Nin.
Parlaci del tuo percorso da esordiente, tutto quello che hai fatto per arrivare alla pubblicazione.
“Mi sono fatta un sacco di pippe mentali.” Si può dire?
Scherzi a parte ho seguito i consigli di Reb e poi ci ho messo del mio. Per me l’editor era indispensabile e mi ha in segnato tantissimo.
Ho avuto delle proposte da case editrici ma ho preferito pubblicare in self e volevo fosse un lavoro professionale e pulito comunque.
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
La scelta del self è stata data dal disaccordo su alcune linee guida dettate per uniformare l’estetica dei libri a quella della Ce.
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
Dico sempre la stessa cosa, ma davvero non saprei come altro esporre “SCRIVO DI SESSO PER PARLARE D’AMORE”
Preferisci cartaceo o ebook?
Cartaceo tutta la vita, ma pubblico in entrambi i formati.
Genere preferito da lettrice?
Studio moltissimo per cui spazio dalla fisica quantistica, all’anatomia, dalla M.T.C. ai libri di medicina, quando leggo per piacere invece vado sull’erotico.
Autore preferito?
Anaïs Nin.
Se dovessi trovarti su un’isola deserta e potessi portarti solamente tre libri, quali sceglieresti e perché?
No No, su un isola deserta mi riposo e al massimo scrivo, i libri li leggo quando torno a casa.
Personaggio preferito? ( in generale dei libri che hai letto, quello che ti ha più colpito per carisma, fascino, coinvolgimento)
Da sempre mi ha affascinato la figura di Sir Stephan, in Histoire D’O una figura che pare marginale nella storia ma che invece orchestra ogni avvenimento.
Futuri progetti in campo editoriale?
Tanti, tantissimi, forse troppi ma il più imminente vorrebbe essere l’ultimo volume della trilogia “Silvia e Lord” che non è la conclusione della loro storia ma un altro tassello del puzzle. Mi piacerebbe dar vita al prologo, che illumini chi mi legge sul come si è arrivati ai racconti che conoscono, e magari entrare maggiormente nei temperamenti dei due protagonisti e già ci sono i primi tre capitoli del crossover che chiudono il cerchio (forse, o forse no perché a man mano che scrivo lego un libro all’altro).
Hai qualche consiglio per chi si sta affacciando adesso in questo settore o vorrebbe provare a “buttarsi”?
Affidatevi a chi ha maggiore esperienza, ognuno di noi ama quel che scrive ma un esterno con capacità critica e analitica può dare un grande contributo e soprattutto fate editare i vostri testi, per quanto si sia bravi, capaci o competenti spesso qualcosa sfugge.
Amo entrambi i libri che ho pubblicato finora, così come sto imparando ad amare il terzo, ma se “Volevo solo un bacio” è il primo volume che mi ha “consacrata” (mamma mia che parolona, mi mette ansia … Rido) come autrice in #SempreSoloCiao io noto una maggior maturità scrittoria, una fluiditá armoniosa e nonostante si entri piú nello specifico delle dinamiche del Bdsm e possa parere più crudo, credo di aver raggiunto maggior capacita di intersezione nello sposalizio tra sesso e amore.
#SempreSoloCiao
Titolo #SempreSoloCiao
Anno di uscita 2021
Casa Editrice Youcanprint per il cartaceo e Kdp per e-book
Trama
“#SempreSoloCiao”, si collega al precedente libro “Volevo solo un bacio”. Secondo della trilogia è più specifico e, si inoltra maggiormente, nelle dinamiche del Bdsm. Scava più a fondo anche nel rapporto tra Silvia e Massimiliano, una storia tra amanti che vivono questo mondo parallelamente alla loro quotidianità. Ogni racconto è narrato a metà tra sogno e realtà, le frasi nascono di getto e sono figlie di ciò che colpisce l’autrice. Le immagini da cui trae ispirazione, prendono vita e diventano espressioni verbali dei sensi. Per chi non avesse letto il primo libro, questa trilogia nasce perché Eva, curiosando sui social, casualmente, si imbatte in due profili che interagiscono tra loro. Un uomo e una donna, un Dominatore e la sua Slave, nascosti dietro a un’identità fittizia. I due si scambiano giornalmente foto più o meno esplicite, frasi a volte piccanti, a volte sentimentali. Un giorno questi scambio cessa, ed Eva elabora uno dopo l’altro i racconti, che danno vita alla raccolta “Silvia e Lord” un titolo che racchiude in sé l’essenza della storia.
Curiosità sui personaggi
Queste si evinceranno nel prologo e nel crossower, nei racconti si legge la forza e il controllo di lui che vengono nutrite dalla completa appartenenza di lei ma sotto c’è molto, moltissimo di non scritto…
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