Bentornati alla rubrica settimanale con le interviste ad Autori e Autrici emergenti.
Per il primo incontro del 2022 oggi nel nostro “Caffè Letterario” abbiamo il piacere di avere con noi Francesco Merli, artista a tutto tondo, nonchè collega scrittore con Saga Edizioni, la casa editrice con cui pubblicherò quest’anno il mio primo libro.
Dato che sarà un’intervista bella corposa, direi che senza ulteriori presentazioni o giri di parole, possiamo passare a lui la palla e andiamo con le domande.
Ciao Francesco, direi che possiamo cominciare con una breve presentazione di te.
Ciao Daniele, bentrovato, e un saluto a tutte le persone che ci stanno leggendo in questo momento. Mi chiamo Francesco Merli, sono nato, vivo e lavoro a Roma e sono un autore, attore, sceneggiatore, doppiatore e speaker radio.
Oramai i lettori del nostro Caffè Letterario sapranno qual è la seconda domanda di rito. Cosa prendi? Caffè, The o Tisana? In caso di the o tisana quale gusto preferisci?
Adoro immensamente l’ambiente particolare e dal sapore bohémienne dei caffè letterari. Io andrei di tisana detox, mi reputo un grande sportivo e, fra le altre cose, lavoro spesso come preparatore atletico in diversi centri sportivi.
Come nasce la passione per la scrittura?
Direi che… è nata un po’ da sola. Fin da molto piccolo sentivo la necessità di “buttar giù” pensieri su carta, non avevo un buon rapporto con i miei fratelli e i miei amici avevano altri interessi… in realtà, guardandomi da fuori, ora, mi rendo conto di esser stato un bambino e, in seguito, un ragazzo, che si è sempre sentito molto solo e incompreso. Notavo che quando lo facevo, quando scrivevo, stavo molto meglio, testa e cuore li sentivo più leggeri e allora ho incominciato ad investirci più tempo, ad andare a letto più tardi, la sera, per cercare di dar forma a storie vere e proprie. E le storie sono arrivate, inaspettatamente, una di seguito all’altra, con mio grande stupore. Una cosa è certa: scrivere, mi fa stare bene.
Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
Non ne ho potuto fare a meno quando ho incominciato a dar forma a personaggi e a vicende che avrei voluto trovare io stesso all’interno di una storia. E allora mi sono detto: perché no, proviamoci! È stato un bel passo che poi mi ha regalato tantissime emozioni incredibili.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciato a quel genere?
Non mi classifico ancora, come autore, in un determinato genere letterario e penso che potrei definirmi uno scrittore davvero “atipico” in questo senso; sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nuove forme di espressione e aperto a una sperimentazione in continuo essere (ho scritto rosa, fantasy, storici, sillogi poetiche, autobiografici, thriller, horror, favole per bambini).
Di certo, fra i tanti, il genere horror è quello che mi diletta maggiormente, lo trovo molto entusiasmante ed essendo da sempre fan sfegatato di Poe, Lovecraft e Stoker non potrei essere più felice.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Ero in vacanza con i miei genitori e i miei fratelli, un’estate di tanti anni fa, all’epoca frequentavo le scuole elementari, scrissi una storia fantasy che parlava di un ragazzo e di una pietra magica che era in grado di leggere nel cuore e di realizzare i sogni. Un’avventura molto carina, su un quaderno a righe, che tengo da parte e che mi sono ripromesso, un giorno, di riprendere in mano e di trasformare, con gli occhi di oggi, in una storia completa.
E qual è invece la cosa che più ti imbarazza di aver scritto? Quella che a rileggerla ti viene da dire “ma cosa accidenti ho scritto?”
Bellissima domanda! I racconti horror senza ombra di dubbio (quasi tutti fra l’altro). Ne ho scritti veramente tanti e ognuno di essi ha preso vita da incubi che ho realmente vissuto. Mi sono semplicemente limitato a riportarli su carta, nel mio stile e arricchendoli un po’ ovviamente, ma molti, riletti in seguito, lasciano perplesso anche me: sono veramente molto… “crudi”… diciamo così.
Parliamo del tuo processo creativo. Come nascono le idee per i tuoi libri?
Parto sempre da un’emozione, una suggestione, un’idea balenata in mente rapidamente. Che bisogna fissare nel brevissimo tempo altrimenti si rischia, come mi è successo tante e tante volte, di perderla e non riuscire più a recuperarla. La prima cosa che scelgo è il titolo, sempre, e giro perennemente con carta e penne a seguito, non si sa mai quando potrebbe sopraggiungere qualche idea da tenere in considerazione (detesto prendere appunti sul cellulare ma… in casi estremi…).
Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Mi fa sorridere pensarci perché i miei appunti risultano sempre molto contorti e confusionari agli occhi degli altri. Prendo note random, ho il filone della storia e l’idea del dove vorrei “andare a parare” sul finale sempre in testa a grandissime linee che raffino, poi, in corso d’opera. Non lavoro mai ad un solo testo per volta e non ho una progressione precisa. Potrei scrivere la prima pagina, come l’ultima o un capitolo centrale.
Scrivi a mano con quaderni, appunti, diari oppure direttamente al pc?
A mano su carta prima e poi riporto tutto al pc. Sempre e solo su fogli bianchi e con la mia stilografica a inchiostro tassativamente nero.
Ti piace ascoltare musica quando scrivi oppure preferisci il silenzio? In caso di musica, cosa ti piace ascoltare?
Scrivo sempre accompagnato dalla musica ma vado a momenti, ascolto tutti i generi anche se la classica occupa un posto speciale nel mio cuore assieme alle colonne sonore di alcuni film e alcune ballate molto folkloristiche. Trovo anche molto utile, invece, alcuni programmi che si trovano in rete e che simulano i suoi della natura. Io utilizzo molto pioggia, vento e crepitio del fuoco. È possibile creare, con poco, un’atmosfera davvero molto suggestiva. Provare per credere.
C’è un posto preferito dove ti piace scrivere in un posto in particolare, diciamo un angolino tutto per te?
Sì, ho una scrivania scura, in legno, illuminata dalla luce calda di un’ abat-jour.
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
Direi che dipende… da quanto tempo libero abbia più che altro. Di solito mesi ma per le raccolte di racconti anche solo settimane.
C’è un genere che non vorresti mai scrivere o che pensi di non riuscire a scrivere?
I gialli. Ho difficoltà a leggerli e non mi entusiasma minimamente l’idea di scriverne.
Hai una writing routine particolare? Se sì cosa fai?
Quando scrivo devo essere solo, nella mia stanza, e di notte, sempre. La luce fioca e calda. E devo avere la stilografica. Acqua sempre a portata di mano e le mie impagabili cuffiette bluetooth alle orecchie.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Fortunatamente mai fino ad ora. Sono molto amareggiato per la mancanza di tempo da dedicare alla stesura delle mie storie purtroppo. Ne avrei così tante in testa… per me la scrittura non è un passatempo ma un progetto di vita sul quale punto. Purtroppo non posso permettermi, al momento, di dedicarvi gran parte del mio tempo (comunque devo lavorare e studiare ed è un gran bel casino).
Cosa provi mentre scrivi i tuoi romanzi?
Tantissimo entusiasmo, sempre. Sono storie e personaggi nelle quali e nei quali credo moltissimo. È un piacere immenso avere modo di potersi esprimere attraverso di loro.
Ci sono sicuramente autori ed autrici che in qualche modo hanno influenzato il tuo stile, quali sono?
In maggior modo: Bram Stoker, Edgar Allan Poe, i coniugi Shelley, Jane Austen, Howard Phillips Lovecraft, Robert Frost, Andrzej Sapkowski, J.R.R. Tolkien, George R. R. Martin… ma potrei citarne molti altri.
Parlaci del tuo percorso da esordiente, tutto quello che hai fatto per arrivare alla pubblicazione.
Scrivere… scrivere tanto… bussare a tutte le porte, inviare centinaia di email con estratti, sinossi e biografie in tantissimi formati a seconda delle varie case editrici. Non parliamo poi dei materiali ai vari agenti e alle numerose agenzie letterarie. Purtroppo per le valutazioni domandano compensi anche molto elevati e io non ho mai avuto molte possibilità economiche in questo senso, non sono d’accordo con questo “modus operandi” perché a mio avviso, in tal modo, la figura dell’agente ha perso completamente il valore che rivestiva inizialmente… ovviamente non sono “nessuno” e non credo che le cose cambieranno mai, anzi, le vedo peggiorare sempre più.
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
Sempre con case editrici. Credo poco nel Self, eppure ci sono molti casi di chi ha incominciato proprio tramite quest’ultimo ed è poi arrivato a pubblicare con grandi nomi del campo dell’editoria. Come scelta, a me, non entusiasma affatto, ecco.
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
La passione che c’è dietro quelle parole. Vorrei solo che fosse chiaro quanto creda a quello che faccio, quanto ci investa, quanto vorrei che arrivasse ai cuori attraverso gli occhi, parola dopo parola, pagina dopo pagina, fino a raggiungere l’ultima instillando, negli animi dei lettori, la voglia irrefrenabile di leggere ancora altre storie scaturite da quella penna.
Preferisci cartaceo o ebook?
Cartaceo. Nella maniera più assoluta.
Genere preferito da lettore?
Fantasy.
Autore preferito?
J.R.R.Tolkien.
Se dovessi trovarti su un’isola deserta e potessi portarti solamente tre libri, quali sceglieresti e perchè?
“Il Signore degli Anelli”, perché è il mio libro preferito, in assoluto, non mi stancherei mai di leggerlo e di sognare ad occhi aperti pagina dopo pagina, “lo Hobbit”, perché è stato il primo libro ad avermi rapito il cuore, e “L’Alchimista” di Paulo Coelho, per aver rappresentato una bussola, più e più volte nell’arco di questi anni difficili, con l’ago puntato sempre verso i miei sogni più grandi.
Personaggio preferito? (in generale dei libri che hai letto, quello che ti ha più colpito per carisma, fascino, coinvolgimento)
Senza ombra di dubbio Aragorn, nel libro “il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien. Un personaggio destinato alla grandezza ma di un’umiltà assoluta. Coraggioso, carismatico, leader indiscusso senza aver mai domandato né preteso di esserlo. Un uomo che sceglie di affrontare il proprio destino con una forza d’animo incredibile, contro le innumerevoli difficoltà, affrontando gli spettri del passato e quelli del futuro a testa alta.
Futuri progetti in campo editoriale?
Riuscire a diventare uno scrittore a tempo pieno. Ho talmente tante di quelle storie terminate, incominciate, da riportare su carta e che sostano nella mia testa. Avrei solo bisogno di qualche certezza economica maggiore per potere avere il tempo da dedicare liberamente solo alle mie storie. Sto lavorando sodo per far sì che qualche chance bussi alla porta.
Hai qualche consiglio per chi si sta affacciando adesso in questo settore o vorrebbe provare a “buttarsi”?
Il consiglio che mi sento di poter dare è proprio, per l’appunto, quello di “buttarsi”, senza pensare a cosa e se accadrà. Provare, credere nelle proprie potenzialità, nella forza delle proprie storie. So che è tutto dire ma è l’unica cosa nella quale credo: il tentativo, investendo il cento per cento delle proprie abilità/capacità.
Ho ritrovato in molti racconti del tuo libro la presenza di animali, che rapporto hai con questi ultimi? (Anche se immagino già la risposta perché sono un fan di Sirio e Argo)
Piccolo commento personale, ho anche io un Sacro di Birmania ❤️
Beh allora saprai di certo di che razza di teneroni su quattro zampe parliamo! Sirio è un gatto veramente molto dolce, e Argo, che è un Alaskan Malamute che a otto mesi già pesa cinquanta chili, assieme a Buck, Trick, Nero e Alì, che sono 4 setter inglesi, fa parte dei tesori della mia famiglia. Ho anche una tartarughina di terra, di nome Giulio.
Nella mia vita di compagni a quattro zampe, e/o due, ne ho avuti davvero molti, cani, gatti, pappagallini, paperelle, coniglietti, anche un agnellino pensa, ho amato e continuo ad amare moltissimo ognuno di loro. Quando ero piccolo ripetevo che un giorno avrei messo su una fattoria, in mezzo alla natura, abbracciando uno stile di vita meno “frenetico”, semplice e genuino. Magari, un giorno… chissà.
Parlaci del tuo rapporto con Saga Edizioni.
Come sei entrato in contatto con loro?
Ho letto di loro per caso, cercando nuove realtà editoriali. E mi sono imbattuto nel loro sito. Ho letto qualcuno dei titoli che lanciavano in quel momento, ho visto quanto fossero curati e mi sono detto: “Io ci provo!”
Come giudichi la tua esperienza con questa casa editrice?
Saga è una casa editrice giovanissima ma volenterosa, operativa, che mette l’autore al centro di tutto il grande processo che porta il libro in libreria. Mi sono trovato benissimo a lavorare con loro, dal grafico, all’editor (che ringrazio molto perché ha saputo veramente migliorare il testo lasciandomi, però, tanta libertà) a tutte le varie figure che si occupano dell’organizzazione. Insomma, siamo un bel team affiatato direi e io sono sicuro che potremo raggiungere molti traguardi insieme. Abbiamo avuto qualche difficoltà iniziale con la distribuzione, questo ci ha causato qualche ritardo con le disponibilità del titolo nel periodo d’uscita, purtroppo proprio a ridosso delle festività, ma ci auguriamo sia acqua passata e non ci buttiamo giù d’animo.
Hai in programma altri progetti con Saga?
Sì assolutamente! Abbiamo due romanzi di genere gotico/horror che usciranno prossimamente. E saranno delle storie che… ve lo anticipo, riusciranno a tenere i lettori incollati alle pagine.
Quale sensazione provi durante un evento di presentazione dal vivo e di firmacopie?
Mi sento completamente a mio agio in libreria, soprattutto quando ho la possibilità di incontrare persone che si interessano alle mie attività e alle mie produzioni. Il tempo vola durante quelle giornate e non penso ci sia qualcosa che riesca a gratificarmi maggiormente rispetto alla fiducia che decidono di regalare le persone che scelgono di acquistare i miei libri. Non ho mai trovato e dico mai, una persona che non sia stata in grado di arricchirmi e di lasciarmi qualcosa durante i vari eventi, fosse anche solo una pacca sulla spalla.
Ho letto che tantissime persone ti hanno scritto facendoti i complimenti, meritatissimi tra l’altro, c’è un messaggio in particolare che ti ha colpito più di altri?
Ti ringrazio per la tua cortesia, non è scontata e l’apprezzo enormemente. In realtà mi colpisce ed emoziona ognuno di essi, in maniera differente. Fra tutti, forse, le parole spese per me da un mio amico, di nome Luigi, che è un grandissimo esperto e fan del genere che tratto nel testo. Lui è rimasto entusiasta dei racconti scaturiti dalla mia penna e li ha saputi analizzare con attenzione maniacale. Quando ricevo complimenti mi emoziono sempre ma dagli amanti del genere sono, oltre che abbracci al cuore, grandissimi aiuti per capire se essere sulla strada giusta o meno.
Ti saresti aspettato il riscontro che hai avuto con il chiostro dei dannati?
No, assolutamente. Punto molto su ognuno dei miei testi ma per quanto possano risultare “meritevoli” ai miei occhi non ho mai la certezza che possano esserlo per i lettori. Anche perché si sa, il pubblico sarà sempre diviso fra coloro che saranno di sostegno e chi avrà, giustamente anche oserei, delle critiche a riguardo. Sono veramente molto felice del viaggio di questo libro, le mie storie stanno raggiungendo tante persone… questo è l’intento ed è proprio ciò che c’è di più meraviglioso, credo, per un autore: parole e idee in viaggio. Non potrei chiedere di più.
Ringrazio infinitamente Francesco per la cortesia e gentilezza dimostrata, oltre che per il tempo dedicato a questo mio “piccolo-grande” progetto.
Vi lascio qui sotto tutti i suoi link, invitandovi ovviamente a seguirlo sui social.
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Il Chiostro Dei Dannati
Titolo: Il Chiostro dei Dannati
Anno di uscita: 2021
Casa Editrice : Saga Edizioni
Trama
Sedici racconti che sapranno trasportarvi all’interno di storie all’insegna del brivido.
Creature della notte, che dimorano nei recessi bui dell’immaginario e mostri, veri e propri, che si celano nei cuori degli uomini. Realtà che si mescola a sogno… o meglio… ad incubi… in questo viaggio che sarà in grado di sorprendervi pagina dopo pagina.
Curiosità sui personaggi
Figure che hanno segnato la storia del genere (streghe, spettri, lupi mannari, etc…) tornano in una chiave e uno stile che mi auguro possano portare una ventata di freschezza senza perdere quel fascino imperituro che le caratterizza da sempre. A fargli compagnia, leggende popolari e presenze indesiderate che, più che in seno al buio delle notti senza luna, molto spesso, dimorano nei cuori delle persone.