Buongiorno a tutti e buon sabato!
Oramai il nostro appuntamento con il Caffè letterario è diventato una tappa fissa di ogni settimana e anche questa volta ho il piacere di ospitare un grande autore. Un collega della scuderia di Saga Edizioni che ci parlerà di sé, del suo metodo di scrittura e di come nasce la passione per questo meraviglioso mondo.
Senza ulteriori indugi andiamo a conoscere insieme Giacomo Ferraiuolo.
Come prima cosa direi di iniziare con le presentazioni. Dicci come ti chiami e nel caso di un nome d’arte raccontaci come lo hai scelto e perché?
Ciao Daniele e ciao a tutti, grazie mille per lo spazio che mi hai dedicato. Sono Giacomo Ferraiuolo e sono un autore, o almeno mi piace provarci XD Ti confido una cosa che forse sanno in pochi, nel 2016, poco prima del mio ‘esordio’, volevo pubblicare sotto pseudonimo, avevo creato anche dei canali social dedicati, poi un giorno mi sono fermato, mi sono specchiato e mi sono detto: Che senso ha? Sono le mie storie, sono io. Non devo avere paura del giudizio.
Dato che l’appuntamento si chiamerà “Caffè Letterario” e mi piace immagina questa intervista come due chiacchiere in un vero e proprio caffè andiamo con la seconda domanda. Cosa prendi? Caffè, The o Tisana? In caso di the o tisana quale gusto preferisci?
Oh, qui mi inviti a nozze, The Matcha, ma solo se è mattina, altrimenti vado per un bel caffè amaro.
Come nasce la passione per la scrittura?
Sin da bambino avevo questa voglia incontenibile di raccontare le storie che vivevano dentro di me, quindi per me è stato un passo naturale scriverle.
Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
Quando ho iniziato un percorso interiore, per capire cosa contava veramente, e quanti sogni avevo deciso di lasciare chiusi nel cassetto.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciato a quel genere?
Thriller e Horror, sono stato da sempre un fruitore di questi due generi, quindi non saprei scrivere altro.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Quando ero bambino scrissi la storia di un ragazzino che veniva bullizzato e che alla fine riusciva a riprendersi il suo posto. Ero un bambino, eh. XD
E qual è invece la cosa che più ti imbarazza di aver scritto? Quella che a rileggerla ti viene da dire “ma cosa accidenti ho scritto?”
Ogni cosa XD Evito di rileggere le mie storie una volta che vengono pubblicate.
Parliamo del tuo processo creativo. Come nascono le idee per i tuoi libri?
Dalla vita di tutti i giorni. Una frase che ho ascoltato mentre passeggiavo. Da due persone che litigavano per strada, o semplicemente dallo sguardo di quella persona che ho incontrato sul treno. Ogni cosa mi da ispirazione.
Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Pancia, assolutamente!
Scrivi a mano con quaderni, appunti, diari oppure direttamente al pc?
Il file che invio all’editore è anche il file sul quale ho scritto la prima parola del romanzo, e io sono confusionario, quando devo riordinare il tutto diventa veramente un bel casino, ma ce la faccio, eh!
Ti piace ascoltare musica quando scrivi oppure preferisci il silenzio? In caso di musica, cosa ti piace ascoltare?
Musica, solo strumentale. Ho delle playlist dedicate a seconda delle scene che devo scrivere.
C’è un posto preferito dove ti piace scrivere in un posto in particolare, diciamo un angolino tutto per te?
Per il lavoro che faccio, negli ultimi anni ho vissuto in diverse città, e quindi anche in diverse case. Prima avevo un posto preferito, ora no. Ma ho anche imparato a essere il meno abitudinario possibile, quindi come cambio ogni giorno strada per recarmi a lavoro, cerco di scrivere sempre in posti differenti.
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
Bella domanda. In genere cerco di buttare giù la prima stesura quando la storia mi sta gridando di essere scritta. Di solito ci impiego un mese, poi, con calma, la riprendo e inizio a rilavorarci sopra.
C’è un genere che non vorresti mai scrivere o che pensi di non riuscire a scrivere?
Romance, non so se sarei capace di emozionare i lettori e far battere loro i cuori, penso (e spero) di essere più bravo a fargli fermare il cuore XD
Hai una writing routine particolare? Se sì cosa fai?
In questi ultimi mesi: playlist, luce rossa, sono un ragazzo semplice, ahah! No, comunque, nessuna writing routine in particolare.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Sì, ma lo supero semplicemente scrivendo. Quando mi sento bloccato comincio a scrivere, finché non mi sblocco. Magari poi cancello pagine e pagine, ma almeno mi sono sbloccato. Il blocco dello scrittore lo prendo come una sfida da superare, e io adoro le sfide.
Cosa provi mentre scrivi i tuoi romanzi?
Metto tanto di mio, in alcuni punti ho scritto anche con le lacrime agli occhi. Tocco corde che non vorrei mai toccare. Altre volte, invece, paura. Sono una persona che ha tante paure, e cerco di esorcizzarle scrivendole.
Ci sono sicuramente autori ed autrici che in qualche modo hanno influenzato il tuo stile, quali sono?
Adoro Anne Rice, Dorn, e King, per citarne alcuni, ma in genere compro i libri a prescindere dall’autore, perché penso che ogni storia e ogni stile può insegnarci qualcosa .
Parlaci del tuo percorso da esordiente, tutto quello che hai fatto per arrivare alla pubblicazione.
Diciamo che è stato tutto casuale. Avevo partecipato a un concorso anche abbastanza rinomato con un romanzo ancora inedito, e mentre attendevo l’esito, entrai per caso in un gruppo Facebook, nel quale un editore aveva appena indetto un concorso per racconti. Quello divenne il mio primo editore. Forse mi sono trovato nel posto giusto nel momento giusto.
Nel frattempo, sempre per caso, ho incontrato una ragazza, un editor, che è diventata anche una tra le mie più grandi amiche, e la mia mentore, e anche lei ha fatto luce su questo mondo tanto oscuro che è quello dell’editoria.
PS: il romanzo del concorso è ancora inedito, perché mi inviarono una scheda di valutazione al vetriolo la settimana prima del mio esordio con il mio primo editore. Fu terrificante!
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
Ho pubblicato sia con casa editrice che in Self. L’unica cosa che cerco è quella di sentirmi il meno vincolato possibile, ma cerco sempre realtà allegre, che hanno voglia di fare e che mi fanno sentire a casa.
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
Sì, in tutte. Forse un messaggio che lega tutti i miei libri è l’accettazione di sé, il credere in sé. Odio i pregiudizi, odio la violenza, odio l’odio e la paura di non farcela. I personaggi dei miei libri sono tutti vittime di queste cose che ho elencato e tutto ciò distrugge le loro vite.
Preferisci cartaceo o ebook?
Cartaceo, ma cambiando casa quasi ogni sei mesi, ho dovuto imparare ad apprezzare l’ebook.
Genere preferito da lettore?
Thriller, Horror, Fantascienza, Self Empowering.
Autore preferito?
Anne Rice, ma leggo di tutto, a prescindere dall’autore.
Se dovessi trovarti su un’isola deserta e potessi portarti solamente tre libri, quali sceglieresti e perché?
Questa domanda è cattiva. Dracula, Intervista col vampiro, Il silenzio degli innocenti.
Personaggio preferito? (in generale dei libri che hai letto, quello che ti ha più colpito per carisma, fascino, coinvolgimento)
Lestat, anche il mio cagnolino si chiama così, e Dracula, sia il personaggio storico che quello letterario.
Futuri progetti in campo editoriale?
Ho un altro romanzo in uscita e alcune antologie. Attualmente sono nel pieno della stesura di un nuovo romanzo, insomma, non riesco proprio a fermarmi XD
Hai qualche consiglio per chi si sta affacciando adesso in questo settore o vorrebbe provare a “buttarsi”?
Sì, di continuare a crederci, sempre e comunque! Ci saranno rifiuti, porte sbattute, e tante, ma tante vittorie. Ogni esperienza, sia bella che meno bella, serve per farci crescere! Ma è il nostro sogno, e solo noi abbiamo il potere di realizzarlo!
Parliamo adesso un po’ più nel dettaglio del tuo libro e del tuo rapporto con Saga Edizioni.
Il libro in alcuni punti è veramente straziante, non deve essere stato facile scriverlo. Come nasce l’idea del lamento delle sirene?
No, ammetto che in alcuni punti è stato difficile scriverlo, e anche rileggerlo, proprio per questo è rimasto nel cassetto dei sogni per diverso tempo. Avevo paura di aver spinto un po’ troppo.
L’ispirazione è nata un pomeriggio, mentre passeggiavo per Verbania, mi sono imbattuto in un giardino zeppo di lapidi. Trovai il tutto molto sinistro ma anche affascinante. Allora cominciai a pensare perché erano lì, chi le aveva create, ed ecco che si è delineato il personaggio del Creatore e delle Sirene, l’acqua è il mio elemento, e in ogni storia che scrivo deve esserci un qualcosa che riconduca a essa. In questo caso il Lago Maggiore e le Sirene.
In poco tempo la storia ha iniziato a prendere forma, ed è nata Daniela e la sua famiglia disfunzionale, ed ecco ‘Il Lamento delle Sirene’ .
Quanto tempo hai impiegato per scriverlo?
La prima stesura è avvenuta nel 2017, in un mese circa, lasciai la fine incompiuta e riposi il manoscritto nel cassetto. Solo recentemente l’ho rispolverato, ho scritto il finale ed eccolo qui in carta e inchiostro XD
Come nasce il personaggio di Daniela?
Daniela è una parte di me, la parte che non vorrebbe mai crescere, che si meraviglia ancora del sole che sorge tutte le mattine e delle onde che divorano con avidità la sabbia. Daniela, è la purezza, che è vista come qualcosa di sbagliato. Per raccontare questa storia avevo bisogno di un personaggio completamente diverso dal Creatore, che vive nella morte, e così è nata Daniela.
Qualche curiosità sugli altri personaggi? Se si possono dire naturalmente senza fare spoiler
Ma certo, Rossella, un personaggio secondario, l’ho inserito perché con un mio carissimo amico (nonché autore ed editore, Alessio Del Debbio), scherzavamo sul titolo originale che avevo dato al romanzo, è uscì fuori il nome di Rossella O’Hara, dovevo, quindi, per forza inserire un personaggio con quel nome. Non ricordo perché proprio Rossella O’Hara, ma va bene così, ahah
A parte Daniela e il Creatore, tutti gli altri personaggi mi servivano per creare questo quadro disfunzionale, di relazioni e rapporti malati. Dove nessuno fa la cosa giusta, ma il male che è arrecato a Daniela o agli altri, è in qualche modo giustificato nella loro mente.
Come sei entrato in contatto con Saga?
Tramite la grandissima Alessandra Micheli! Quando mi parlò di Saga, non potevo non proporre qualcosa! Il solo lavorare con lei mi rende molto orgoglioso.
Come giudichi la tua esperienza con questa casa editrice?
Ottima. Sono professionali, gentili, e umane. Sto rispondendo a queste domande mentre ho il telefono intasato di tag e notifiche perché il romanzo è uscito proprio in queste ore, e posso dire che hanno fatto un lavoro di promozione impeccabile!
Ma la cosa più importante, per me, è il rapporto umano, e con loro mi sono sentito subito a casa. Questo è quello che conta veramente!
Hai in programma altri progetti con Saga?
Ufficialmente no, ma sì, ho in mente tante cose, devo solo trovare il tempo di scriverle XD
Ringraziamo Giacomo per averci dedicato parte del suo tempo e per essere stato così gentile e rapido nel mandarmi le risposte alle domande. Vista anche l’uscita del romanzo a ridosso dell’intervista non deve essere stato facile conciliare tutto quanto.
Qui sotto trovate una piccola scheda di presentazione del libro, che vi invito caldamente a leggere perché è veramente un ottimo romanzo e i link per acquistarlo.
Vi aspetto la prossima settiman.
Un abbraccio e buon weekend!
Il Lamento delle sirene
Titolo: Il Lamento delle Sirene
Anno di uscita: 2022
Casa Editrice : Saga Edizioni
Trama
Diciannove anni, sguardo curioso e atteggiamento fiabesco: questa è Daniela.
In una famiglia disfunzionale in cui la madre la repelle e il padre la idolatra ma è assente, si acuiscono le sue ossessioni e le sue crisi.
Daniela vuole solo essere libera, come le sirene che secondo lei popolano il Lago Maggiore.
Il Creatore si fa avanti, e la sceglie come sua musa ispiratrice.
Strappa a lei la vita per creare la sua arte.
Il Lamento delle sirene la richiama da lontano, risvegliandola dal suo stato di crisalide e permettendogli di essere finalmente libera.
Una metamorfosi straziante grazie alla quale Daniela strapperà via dalla sua pelle il passato e il dolore di una vita rinnegata.
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