Oggi inauguriamo ufficialmente la rubrica del “Caffè Letterario”, dedicata ad autrici e autori emergenti. Come anticipato nei giorni scorsi, ogni settimana avremo “ospite” una scrittrice o uno scrittore che ci dedicherà parte del suo tempo per farci conoscere qualcosa di lui, con curiosità, aneddoti e piccoli consigli.
Come prima ospite oggi abbiamo Margherita Fray, alias Fragolottina, autrice di diversi libri, tra cui uno che ho recentemente finito. Nonostante le mie solite letture siano incentrate su un genere diverso, con la sua bravura è riuscita comunque a conquistarmi, rendendomi partecipe della storia.
Perciò direi di non perdere altro tempo e di andare a conoscere meglio Margherita ed il suo libro Patisserie Française!
Dato che l’appuntamento si chiama “Caffè Letterario” e mi piace immagina questa intervista come due chiacchiere in un vero e proprio caffè andiamo con la seconda domanda. Cosa prendi? Caffè, The o Tisana? In caso di the o tisana quale gusto preferisci?
Sicuramente. Caffèlatte. Con latte freddo. E poco latte.
Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
Non lo so. Vivo nella convinzione che quando troverò la risposta a questa domanda smetterò.
A dodici anni mi hanno regalato un computer, per un po’ ci ho giocato, poi mi sono annoiata – non sono mai stata tanto brava a giocare con la tastiera, molto meglio il joystick – ho trovato Word. Ho iniziato a scrivere.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciata ad esso?
Principalmente rosa e mi ci sono avvicinata con fastidio in effetti.
Sono pochissime le autrici che scrivono libri romantici che vanno bene per me, non sono mai stata un tipo molto romantico, anzi per niente. Tutte quelle frasi a effetto, tutte quelle scene melodrammatiche… orrore!
È molto fastidioso non essere rappresentata.
Io non mi sentivo rappresentata, quindi ho iniziato a scrivere storie d’amore che descrivessero un tipo di amore in cui riuscivo a riconoscermi.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Una fanfiction su DragonBall con le streghe. (sarei curiosissimo di leggerla N.d.r.)
Che tipo di scrittrice sei? Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Vorrei da morire essere una di quelle autrici che ha tutta la scaletta scritta ben, benino vicino al computer, ma non faccio assolutamente parte di quella categoria.
Di base quando inizio a scrivere so come inizia e so come finisce la storia, il problema è che il novanta per cento delle volte non ho la più pallida idea di quello che succede nel mezzo.
Scrivi a mano con quaderni, appunti, diari oppure direttamente al pc?
Con il pc anche se dovrei scrivere a mano – lo dice anche Palahniuk. Scrivere a mano è più lento e più noioso, ma la realtà è che hai il tempo di pensare meglio a quello che scrivi e soprattutto quando ricopi al pc riesci già a capire cosa devi cambiare e dove.
È un buon consiglio, davvero, io non lo seguo, ma è un ottimo consiglio.
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
Molto. Sono una persona lenta. Almeno un anno.
C’è un genere che non vorresti mai scrivere o che pensi di non riuscire a scrivere?
Mi piacerebbe scrivere un thriller, anche perché a volte ne leggo alcuni di magnifici.
Però non sono sicura di essere abbastanza intelligente per farlo. (Non credo dipenda dall’intelligenza, perché quella Margherita ne ha da vendere, ma sono convinto che dipenda dal modo di approcciarsi alla scrittura, ognuno di noi è più portato per un genere in cui si trova a suo agio, una sorta di confort zone. Io ad esempio non saprei mai scrivere un Romance N.d.r.)
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Più che blocco dello scrittore io ho momenti in cui non voglio scrivere – sono in uno di quelli – perché ho un lavoro, perché ho poco tempo libero, perché non sempre ne vale la pena.
Da giovane mi spaventava, ora credo sia fisiologico: credo sia giusto fermarsi ogni tanto e aspettare l’idea giusta. Tanto a scrivere controvoglia non ci si guadagna mai.
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
Io credo molto nelle case editrici, se posso preferisco pubblicare con loro, ma ho pubblicato alcuni libri in self. Il fatto è che io voglio scrivere, non voglio fare l’autrice, o l’addetta marketing, o l’editrice, o tutto quello che fanno di solito le persone dietro di me. Non credo nemmeno di esserci portata.
Ma questo non significa che self non possa essere la risposta giusta per alcuni autori.
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
L’arte è tutta completamente inutile. E non l’ho detto io.
Preferisci cartaceo o ebook?
Ebook. La svolta.
Qual è il tuo genere preferito da lettrice?
Quasi tutto, tranne il romance. Ne leggo pochissimo perché non riesco mai far star zitta quella parte di me che inizia con “io qui avrei scritto diverso” oppure “a me sarebbe piaciuto di più così” o anche “questo personaggio si comporta da stupido, perché non fa quello o quell’altro?”
Hai un Autore preferito?
Non ne ho. Anzi, ho diversi autori che mi piacciono e il loro avvicendarsi nella classifica del mio cuore dipende dalle circostanze, dalla stagione… una serie di fattori.
Sicuramente devo molto a Palahniuk.
Hai qualche consiglio per chi si sta affacciando adesso in questo settore o vorrebbe provare a “buttarsi”?
Leggete tutto. Ogni singola cosa che vi passa tra le mani o davanti. Leggete i classici, i libri acclamati dalla critica, quelli distrutti dalla critica, leggete i libri per bambini. Leggete anche le cose che soltanto a guardarle sono patetiche, le istruzioni del frigorifero. Leggete e ricordate tutto perché la realtà è che voi non sapete di cosa avrete bisogno scrivendo, quindi non potete permettervi di essere selettivi.
Bene adesso che ti abbiamo conosciuta un po’ e ci hai raccontato parecchie cose su di te, che ne dici di parlarci un po’ del libro che hai scelto di presentare?
Patisserie Française
Macarons in cerca d’amore
Titolo Pâtisserie Française: Macarons in cerca d’amore
Anno di uscita 2020
Casa Editrice Royal Books Edizioni
Trama
Veronica, una venticinquenne romana, si presenta a un colloquio alla Pâtisserie Française.
Ed è proprio lì che si imbatte in Pierre Mureau, l’affascinante quanto arrogante, capo pasticciere. Molto francese, molto bello, perfezionista fino alla psicosi.
Trova offensivo e riprovevole circa il 90% di quello che fa Veronica. Il suo primo incontro con Pierre non è dei più allegri. Dire che lui la consideri una buona a nulla è riduttivo. Di tutt’altro avviso è Eleonora, la proprietaria della pasticceria, che al contrario del capo pasticcere, è propensa a darle un’opportunità.
Quello che all’inizio sembrerà il giusto mix per un disastro, riesce lentamente a diventare altro: Veronica conoscerà lati piacevoli di Pierre che non avrebbe mai immaginato… finché non scoprirà che anche l’irreprensibile Mureau ha dei segreti piuttosto ingombranti.
Sullo sfondo di una Roma torrida e asfissiante, Veronica conosce una versione più matura e adulta di sé, e impara cosa sono l’amicizia e l’amore.
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