Nuovo Sabato e nuova intervista per la rubrica Caffè Letterario.
Oggi è la volta di Maria Dolores Secco, che ci parlerà di lei e del suo libro “La Leggenda dei 40 giorni”.
Io direi che senza ulteriori indugi andiamo a conoscere Maria e scoprire qualche curiosità su di lei e sulla sua scrittura.
Benvenuta Maria, di solito partiamo con la presentazione, ma dato che ho già detto io come ti chiami andrei subito con la seconda domanda. Cosa posso offrirti? Un tè, caffè o una tisana?
Intanto ti ringrazio per avermi dato la possibilità di esser qui insieme a te, ed avermi dedicato tempo e spazio, come hai già detto tu, mi chiamo Maria Dolores Secco e prendo un macchiato in tazza grande. Grazie
Maria dicci come nasce la passione per la scrittura?
Non è nata, credo ci sia sempre stata.
Ho steso il mio primo romanzo a sedici anni, ma ho sempre scritto quando ero sopraffatta da pensieri ed avevo bisogno di una valvola di sfogo.
Quando è scattata la famosa molla? Cosa ti ha fatto dire “voglio scrivere un libro”?
La necessità di raccontarmi, di guardare me stessa attraverso le parole.
Il mio primo romanzo è autobiografico, ma anche i seguenti, dove i personaggi sono di fantasia, io sono dentro ad ogni singola frase e parola.
Quale genere scrivi e come mai ti sei approcciata a quel genere?
Fino ad ora ho scritto la mia autobiografia ed un Romance.
Quest’ultimo ha preso una piega molto introspettiva, come anche il prossimo al quale sto lavorando ora.
Qual è la prima cosa che ricordi di aver scritto?
Una poesia per mia mamma, riuscita malissimo ma che mia madre tiene come un cimelio.
E qual è invece la cosa che più ti imbarazza di aver scritto?
Forse alcuni pezzi del mio primo romanzo in assoluto, steso quando avevo sedici anni.
Adesso parliamo del tuo processo creativo. Come nascono le idee per i tuoi libri?
Prendo sempre spunto da ciò che conosco, ciò che posso descrivere dando la giusta carica emozionale.
Per ispirarmi uso spesso le immagini e la musica.
Ti definiresti più Plotter o Pantser? Ti piace avere tutti i dettagli sotto mano della storia prima di iniziare a scriverla oppure scrivi più “di pancia”?
Entrambi?
Io solitamente creo una scaletta, elaboro delle bozze per ogni punto e poi le elaboro insieme. Non capisco perché ogni volta tutto cambi!
I personaggi vanno per la loro strada, ed iniziano a vivere, come se li avessi davanti.
Rido e piango con loro! E assecondo il mio pensiero, o in questo caso la pancia!
Quando scrivi lo fai a mano o usi il pc?
Direttamente al PC, ma mi è capitato di esser fuori casa e appuntarmi un’idea improvvisa su carta.
Ti piace ascoltare musica quando scrivi oppure preferisci il silenzio? In caso di musica, cosa ti piace ascoltare?
Si, se i miei tre bimbi me lo consentono, ascolto musica.
Strumentale il più delle volte, o in lingua straniera.
C’è un posto preferito dove ti piace scrivere in un posto in particolare, diciamo un angolino tutto per te?
Il divano. La penisola del divano è il mio posto scrittura e ne sono molto gelosa
Quanto tempo impieghi per scrivere un romanzo?
Dipende. “La strega del Nord” l’ho scritto in due mesi. “La Leggenda dei 40 giorni” in sei.
Ora sto lavorando a “9 Volte Me” ed è ancora in corso, sono più di sette mesi che ci lavoro.
C’è un genere che non vorresti mai scrivere o che pensi di non riuscire a scrivere?
Gialli. Ho letto pochi gialli che mi hanno veramente appassionato, e non credo neanche di esserne all’altezza.
Hai una writing routine particolare? Se sì cosa fai?
No. Mi impongo di scrivere qualcosa ogni giorno.
Non ho una routine particolare.
Hai mai avuto il blocco dello scrittore e nel caso come l’hai superato?
Si, dai miei sedici anni dove ho steso “La Bambina che dormiva al contrario “ non ho più scritto fino al 2020.
Più che altro, tutto ciò che iniziavo, non sembrava all’altezza di esser continuato.
Credo che io non fossi semplicemente pronta per questo percorso prima.
Cosa provi mentre scrivi i tuoi romanzi?
Dalla felicità, alla tristezza, alla rabbia, frustrazione.
Tutto.
Ma credo sia giusto così.
Le parole possono contenere infinite combinazioni di emozioni, e spero che ognuna di queste passi attraverso le pagine e arrivino dritte al cuore di chi legge
Ci sono sicuramente autori ed autrici che in qualche modo hanno influenzato il tuo stile, quali sono?
Paolo Giordano, Fëdor Dostoevsky, Ferzan Ozpetek, Naja Marie Aidt.
Questi sono solo alcuni..
Pubblichi con casa editrice o in Self? In caso di Self cosa ti ha portato verso questa scelta?
Entrambi.
Anzi ho scelto il self prima ancora delle case editrici.
Avevo paura di non esser all’altezza di una C.E. e di possibili rifiuti.
Con mia sorpresa invece sono stata selezionata da Blitos per la seconda edizione della mia autobiografia,
“La Leggenda dei 40 giorni “ prima era in self!
Nelle tue storie c’è un messaggio di fondo? Qualcosa che vorresti trasmettere a chi legge i tuoi libri?
Si, ed è sempre lo stesso!
Non è mai troppo tardi per ricostruirsi, per amarsi, per darsi una possibilità.
Indipendentemente da ciò che ci capita, dalle sofferenze che abbiamo passato, è nostro dovere dare il meglio di noi, prima che per chi ci circonda, per noi stessi!
Preferisci cartaceo o ebook?
Cartaceo!
Genere preferito da lettrice?
Biografie, Romance, introspettivi, Romanzi storici.
Autore preferito?
J.K. Rowling.
Sarà banale, oltre ad essere una grandissima fan della storia di Harry Potter, lei è veramente un esempio di donna.
La sua storia di vita, come è riuscita ad affermarsi come scrittrice è veramente di grande ispirazione ed esempio!
Se dovessi trovarti su un’isola deserta e potessi portarti solamente tre libri, quali sceglieresti e perchè?
Il nome della rosa – Umberto Eco
Il cacciatore di aquiloni – Khaled Hosseini
Amabili Resti – Alice Sebold
Futuri progetti in campo editoriale?
Sto lavorando al romanzo “9 Volte Me” e spero di riuscire a pubblicarlo in self per novembre.
Vorrei rivedere il mio primo lavoro, e stendere il seguito del “La strega del Nord”
Hai qualche consiglio per chi si sta affacciando adesso in questo settore o vorrebbe provare a “buttarsi”?
Di non arrendersi, di scrivere tanto, ma soprattutto leggere!
Leggere tanto è essenziale per poter scrivere!
Adesso parlaci un po’ del libro che hai scelto di presentarci oggi.
La Leggenda dei 40 giorni
Titolo: “ La Leggenda dei 40 giorni “
Anno di uscita: 2021
Casa Editrice o Self : prima uscita in self, ora disponibile grazie a Blitos Edizioni
Trama: Per chi ama le storie vere!
Autobiografia sentita e sofferta dell’autrice che a soli 27 anni ha già vissuto tanto. Un racconto fatto di ricordi, flashback, memorie segrete. Maria Dolores Secco ci accompagna per mano al centro della sua esistenza, segnata dalla violenza, dalla difficoltà di appartenere a un credo religioso dogmatico, dai disturbi alimentari, dall’autolesionismo e, non ultimo, da una malattia genetica che, per concederle la gioia della maternità, l’ha resa madre di molti angeli. Una vita in salita quella raccontata in questo libro, affrontata dapprima con rabbia e fame d’amore e poi con via via crescente consapevolezza fino ad arrivare alla pacata accettazione che tutti noi non possiamo fare altro che giocare al meglio con le carte che la vita ci ha concesso.
Curiosità sui personaggi: Sono io, a 360 gradi, senza abbellimenti.
Sono stata forse il mio peggior giudice nel mio libro, ma la stessa mano che stendeva le pagine, è quella che si è allungata per salvarmi.
“Ri-prendersi: prendere di nuovo in mano la propria vita. Di nuovo, prendere se stessi. Le cose possono andare male, indipendentemente dal nostro volere, ma è una nostra responsabilità riprenderci. Nessuno può farlo al posto nostro.”
(Tratto dal libro)
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